Où va la vidéo?

Où va la vidéo? 00.00.02 Concorso internazionale per giovani videoartisti Video selezionati edizione 2009
11.01.2009 Dani Marti

Où va la vidéo?
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Concorso internazionale per giovani videoartisti Video selezionati edizione 2009

Où va la vidéo? è un concorso aperto ad artisti italiani ed internazionali che si propone di indagare in che direzione si sta muovendo la ricerca artistica legata alla giovane videoarte, attraverso quei lavori che ricercano nuove modalità di sperimentazione, in un’epoca in cui il video è diventato uno dei principali mezzi di esplorazione della nostra realtà più immediata. Où va la vidéo? è la domanda che è stata posta direttamente agli artisti che lavorano con il mezzo video e si è proposta come apertura rispetto alla più giovane ricerca audiovisiva contemporanea. Quella che appare come una domanda non vuole in nessun modo stabilire un orientamento definito, quanto piuttosto indagare delle possibili direzioni rispetto all’utilizzo ed allo sviluppo di un mezzo che, nelle differenti forme e contenuti delle sue espressioni, guida la nostra rappresentazione ed il modo stesso di guardare ed osservare. È dunque per noi fondamentale chiederci dove sta andando il video, non per intuire o stabilire una direzione possibile, come se si trattasse di poter seguire una linea retta, che in quanto tale indicherebbe un unico inizio ed una fine stabiliti, e determinerebbe la chiusura della nostra ricerca così come quella dell’elaborazione audiovisiva in un unico senso, definito come verso, in un termine ultimo. fondazione march non vuole proporre una mera funzione di archiviazione e di “conservazione” dei lavori, bensì utilizzarli come materiale di studio, punto di partenza per l’avvio di riflessioni ed approfondimenti inerenti il mezzo video in particolare e le elaborazioni audio-visive in generale.

La prima rassegna è stata presentata sia in occasione del Summer Student Fest di Padova nel maggio del 2008, sia durante il ciclo di conferenze Cos’è il contemporaneo? presso l’Università degli Studi di Padova. La proiezione dei lavori selezionati per la seconda edizione ha avuto luogo il 20 gennaio 2009 presso il cinema Porto Astra di Padova. Proprio per aprire ulteriormente il dibattito critico la presentazione del progetto prosegue in differenti spazi sia italiani che europei, con i festival Kaunas In Art in Lituania e Tina B di Praga, e presso la Fondazione Palazzo Ducale di Genova. Ogni anno intendiamo ospitare un video-artista, che possa presentare il suo lavoro durante le serate di proiezione e che intervenga con un contributo critico all’interno del catalogo. Quest’anno, per la prima edizione, abbiamo invitato la videoartista cilena Carolina Saquel, la cui pratica artistica è legata all’indagine della temporalità nella pratica pittorica in relazione al mezzo video.

Où va la vidéo?
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20 gennaio 2009 – Fronte del Porto Filmclub, Cinema Porto Astra, Padova

The ManosBuckius Cooperative

101 ways to humanize technology (101 modi di umanizzare la tecnologia) col., 3’ 11”, USA 2007

The MBC @ the office (Le MBC in ufficio) col., 3’ 07” USA 2008

Le ManosBuckius Cooperative lavorano come gruppo interagendo fisicamente con i dispositivi tecnologici; questi vengono utilizzati in maniera performativa rendendo non convenzionali ed improduttive le loro azioni. Viene proposta una reinterpretazione giocosa ed assurda della tecnologia che quotidianamente utilizziamo, mettendo in questione sia il ruolo della funzione che quello della produzione.

Pietro Mele

Ottana

col., 11’ 46’’, Italia 2008

Ci troviamo immersi in un paesaggio incontaminato in cui vediamo sfilare degli uomini a cavallo che si dirigono verso l’orizzonte. Lo scorrere del video così come il fluire del tempo storico ci conducono verso l’attualità di Ottana, città sarda situata in pieno deserto della Barbagia.

Alessandro Laita

Senza titolo (carta e penna)

col., loop, Italia 2007

Il lavoro, inizialmente pensato come video-installazione, tenta di eliminare il flusso narrativo dell’azione attraverso una tecnica basilare del montaggio; la mano compie un semplice gesto che dovrebbe concludersi ma il tempo si dilata all’infinito.

Dani Marti

David

col., 8’ 29”, Scozia 2007

Il ritratto cerca di entrare in sintonia con i diversi stati emotivi di David, ragazzo senzatetto che in una fredda sera d’inverno sosta in una delle più grandi aree commerciali di Glasgow.
Daniel Rodrigo

Fashion Death (Morte alla moda) col., 4’ 53”, Spagna 2007

Un parallelo tra la Morte e il consumismo che si esprime attraverso la tecnica del videoclip e ne utilizza le stesse strategie di comunicazione; ma il linguaggio crudo e veloce ci riporta ad una critica verso una società che sta fagocitando se stessa.

Ran Huang

Turn Over

col., 7’ 48”, UK 2007

Attraverso lo scenario assurdo di una finta partita di basket, il video provoca dei momenti di potenziale sospetto quando si guarda la realtà con una certa distanza.
L’irrazionalità con cui viene portato avanti il gioco e l’autoreferenzialità della storia eliminano quei riferimenti obbligati alla realtà creandone altri che ne diventano allegoria.

Tina Willgren

Wood Report (Reportage del bosco) col., 1’ 57”, Svezia 2006

Prendendo ispirazione dalle news televisive e dalle sue tecniche di rappresentazione vengono drammatizzati eventi più o meno significativi; i movimenti di camera, la grafica e i jingle vengono utilizzati per mettere in evidenza un contenuto che spesso non ha nessun tipo di valore reale.

Stephana Schmidt

Paris – taken from the surface (Parigi – ripresa dalla superficie) b/n, 12’ 30”, Francia/Germania 2008

Il percorso in slow motion e il rumore di un trapano fanno da sottofondo ad una visione meditativa di Parigi. Le solide architetture appaiono come evanescenti; il tempo e la materia si fondono.

Anna Gonzales Suero

Heidi

col., 4’ 40”, Germania 2008

Pascale Kiliman-Braun veste i panni di alcuni personaggi facenti parte di un certo tipo di rappresentazione filmica, per indagare il modo in cui l’industria cinematografica ha ritratto in maniera stereotipata la disabilità fisica.

Mihai Grecu

Coagulate (Coagulare) col., 6’, Francia 2008
Una strana e inusuale storia che utilizza l’elemento dell’acqua come protagonista principale, per arrivare al concetto paradossale di scultura liquida. In quest’universo in mutazione la materia prende diverse forme fino a distorcere la nostra percezione.

Gerard Freixes Ribera

Alone (Solo)
b/n, 3’ 06”, Spagna 2008

I protagonisti del cinema mainstream mostrano solitamente attitudini individualiste. Questa forma di rappresentazione portata all’eccesso crea il luogo surreale a cui si giunge con un determinato tipo di propensione.

Liana Zanfrisco

Maison Blavier (Casa Blavier) col., 123’, Germania 2003

Una ripresa metodica e ossessiva della casa dello scrittore patafisico belga Andrè Blavier e di sua moglie, la collagista Odette Blavier. Dopo la morte di Andrè, Odette richiede all’artista di filmare la loro casa per conservarne, attraverso le immagini, la memoria di un carattere e di una struttura.